Alessandro Capone saluta Novoli e il calcio giocato. "Due anni che mi hanno permesso di chiudere questa storia come volevo"

20.04.2023

Due anni insieme, 8 goal totali in rossoblù nonostante gioca a difesa della sua porta e un epilogo così romantico, che solo il "nostro" calcio può regalare a chi ci crede ancora. Tra le tantissime e blasonate famiglie calcistiche che Alessandro Capone ha vissuto, infatti, proprio con la nostra ha preso la decisione più sofferta e importante: l'addio al calcio dopo 22 anni, un percorso di vita che gli ha permesso di calcare palcoscenici importanti e di raccogliere attestati di stima in tutta Italia. Anche questo, oltre alla dedizione e alla professionalità del difensore leccese, è uno dei momenti da conservare e ricordare in questa stagione: a fine gara, domenica scorsa contro l'Ugento, i suoi compagni hanno voluto tributare l'uomo, il calciatore e la sua grande carriera. Un momento toccante e colmo di emozioni...peccato solo per quella tribuna vuota, che gli avrebbe tributato un applauso meritatissimo e un augurio sincero per il futuro. Di seguito i suoi pensieri, riavvolgendo il nastro dei ricordi e dei momenti più belli con la maglia novolese.

Una vita per il calcio, gioie e dolori che hanno segnato un percorso importante di crescita, soprattutto umana. Quali sono i momenti più belli che ricordi, dal primo giorno in cui sei entrato in un rettangolo del gioco fino alle tantissime esperienze tra dilettantismo e professionismo?
Di ricordi ne ho veramente tantissimi, per la maggior parte bellissimi. Ovviamente le vittorie sono fantastiche e rimangono impresse nella mente più di altri ricordi: dalla promozione in C1 con Taranto davanti a 20mila spettatori fino all’anno scorso con la promozione in Eccellenza con la maglia del Novoli, passando per tanti play-off giocati e anche vittorie dei play-out in altre squadra di Serie D. Tra i tanti, ricordo con molto piacere anche la prima esperienza lontano da casa, ad Avellino, l’esordio in Serie D da protagonista a 18 anni a Venturina, per non parlare dell’esordio in Serie C in un Viterbese - Taranto oltre ai vari scontri diretti di vertice, con squadre blasonate nella storia del calcio italiano come Carpi, Rimini, Pisa, Arezzo, Pistoiese, Perugia. Davvero tanti ricordi, non basterebbe solamente una pagina per descrivere i tantissimi momenti vissuti intensamente e col cuore. Quindi indelebili.

Quando hai incrociato Novoli, lungo questa strada, cosa hai pensato? Due storie di passione per il calcio verace che si sono incontrate per caso, ma che in due stagioni hanno regalato quelle ultime emozioni per colmare il bagaglio delle esperienze...fino alla decisione più sofferta e delicata.
Oggi posso dire la sincera verità. Nella prima stagione ero venuto a Novoli perché volevo fare un ultimo anno a buoni livelli, nella mia mente già maturavo la decisione di smettere per dedicarmi completamente al mio nuovo lavoro. Dal primo giorno ho trovato una vera famiglia, ho notato tanta passione e tanti valori, sinceramente mi si è riaccesa la fiammella e, sul campo, insieme ad un gruppo di ragazzi fantastici, abbiamo cercato, voluto e ottenuto la promozione in Eccellenza! Altre stupende emozioni, perchè sapevo che era un obiettivo inseguito da tempo, e regalarlo a una società e a tifosi così passionali, è davvero una bella sensazione. Beh...poi mi sono fatto fregare e ho deciso di fare un altro annetto insieme: ancora una volta posso affermare che non me ne sono pentito, visto l’altro agoniato traguardo che abbiamo raggiunto.

Noi scegliamo due momenti in cui si sono mescolati sentimenti contrastanti: quello della firma, in un assolato e afoso pomeriggio d'estate, emblema di un progetto nuovo e vincente che in due anni ha portato a raggiungere due obiettivi. E quello di domenica, con i tuoi compagni che hanno tributato un doveroso omaggio alla tua scelta. Tu hai qualche momento di questi due anni insieme?
Quei due momenti sono senz’altro l’inizio e la fine della storia, la firma e l’ultima partita di questo campionato, l'inizio e la fine di questa avventura novolese. Io invece vorrei ricordare Leverano - Novoli dell’anno scorso, la finale play-off contro il Tricase e la partita di Alberobello di questa stagione, anche se non ero presente ma ho comunque sofferto e gioito con la squadra. Sono tre partite e tre momenti diversi, ma ognuno per sé ha dato la svolta al raggiungimento degli obiettivi, gratificando gli sforzi di tutto il gruppo.

Capitolo futuro. A malincuore (ne siamo sicuri...) hai affermato che “le priorità della vita cambiano”, ma il calcio resterà per sempre nel tuo cuore, anche fuori dallo spogliatoio e del campo. Cosa ti senti di lasciare in eredità ai tuoi compagni, quali consigli. Ma soprattutto all'ambiente novolese?
Senza dubbio, questa è la domanda più difficile! Diciamo che, grazie a Dio, prima ancora di smettere, ho trovato una nuova professione che da 3 anni mi da tante soddisfazioni e nuove emozioni. Quindi a livello professionale non sarà un problema, anzi è il motivo principale della mia scelta. Sono una persona molto razionale, alle volte anche troppo, sono anche molto ambizioso e mi sono reso conto che per poter crescere professionalmente nel mio lavoro ho bisogno di dedicarmi corpo e anima, così come fatto nel calcio in questi lunghi 22 anni. Questo non mi permetterebbe di essere la guida che sono sempre stata nel calcio, quindi meglio smettere. Ai miei compagni non credo che servano i miei consigli, ora. Spero che siano serviti in tutti questi anni, sinceramente a me basta sapere che sono stato un buon esempio per loro. E spero che ci mettano la mia stessa passione nel fare calcio, nel vivere lo spogliatoio, nel dedicarsi con la testa a questo sport perchè ne avranno tanti benefici, soprattutto emozioni e soddisfazioni che fanno bene. Alla famiglia Novoli Calcio, infine, potrei dire tante cose. Anzi ho detto tante cose in questi due anni (qualche dirigente mi capirà)...ma la cosa principale è un grazie. Perché mi ha dato la possibilità di togliermi ancora soddisfazioni, di vincere un campionato, di concludere la mia modesta carriera in maniera più che dignitosa e soprattutto di avermi fatto conoscere tante belle persone che rimarranno nelle mie amicizie. Non voglio fare nomi per dimenticare qualcuno, ma ognuno di loro conoscere la stima e il rispetto che nutro per questa esperienza.

Novoli, 20 aprile 2023

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