De Vincentis, il più presente. "Il gruppo vuole la salvezza"

23.03.2017

Più di 2200 minuti complessivi, ben 25 presenze su 27 match giocati integralmente, una sola assenza dal primo minuto (quella di Gallipoli, lo scorso 5 febbraio) e una gara, quella di domenica contro l'Unione Calcio Bisceglie, finita con un cambio nel secondo tempo. E' il record personale di Mario De Vincentis, difensore di fascia classe 1997, finora il più presente tra i rossoblù di mister Simone Schipa. Una sorta di riscatto per chi, come lui, ha scelto la maglia novolese nel settembre 2015 dopo la Juniores nazionale del Brindisi e, nonostante lo scorso impiego dello scorso campionato, l'ha cercata, sudata e conquistata con impegno e professionalità nel corso di quello attuale.

“Al di là di questi numeri - dice - sono contento perchè questa società crede nei giovani e la guide tecniche che si sono avvicendate quest'anno lo hanno dimostrato con i fatti. Personalmente sono contento doppiamente, anche perchè ho la possibilità di crescere e maturare in un gruppo che è stato coeso e compatto sin dall'inizio, con gente di esperienza per il mio come per gli altri reparti. Per il gruppo degli under, infatti, è un valore aggiunto quello di poter seguire i loro consigli e condividerli tra di noi”.

Il gruppo e la crescita personale, valori che sono visibili anche ai non addetti ai lavori, che hanno permesso al difensore brindisino di prendere sempre più confidenza con il campo e mostrare il suo vero valore, facendosi apprezzare dai tifosi novolesi. “Quella di Novoli è una piazza importante, lo dimostra la tribuna e il sostegno degli ultras, che non è mai mancato nemmeno in trasferta. Credo che questo sia un aspetto da non sottovalutare per il finale di campionato, una marcia in più, unita a quella dei nuovi innesti che sono veramente validi. Tutti noi vogliamo dimostrare di meritare questa categoria, il gruppo è forte e unito verso questo obiettivo, in queste tre partite siamo pronti a conquistarlo sul campo”.

Un desiderio forte che si legge negli occhi e nella dedizione quotidiana degli allenamenti, due “armi” di chi, come lui, preferisce i fatti alle parole o, magari, con gesti di attaccamento alla maglia e alla piazza, di passione per questo sport. Quei gesti che, per esempio, domenica scorsa lo hanno portato in campo nonostante un grave lutto familiare. “Mi sentivo di voler dare il mio contributo - conclude - nonostante sono stati giorni difficili, il campo e i miei compagni mi hanno dato quella forza che serviva”.

Bravo Mario, esempio silenzioso di un calcio che ha sempre più bisogno di uomini non solo dentro il campo.

Novoli, 23 marzo 2017 - Foto Gabriele Vitale

 

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